le aziende che ispirano
La soluzione sostenibile di Favini passa per l’economia circolare, con il recupero di scarti di altre filiere, e l’ottimizzazione delle risorse idriche ed energetiche.
Nata nel 1736 come cartiera, oggi Favini offre soluzioni per il packaging per brand del lusso, sviluppando carte innovative ed ecologiche. Inoltre, crea prodotti per la scuola, l’ufficio e la creatività, oltre a stampi tecnici per la produzione di materiali per la moda e il design.
Per Favini sostenibilità è innanzitutto recupero creativo degli scarti di altre filiere industriali. Partendo da questo concetto è nata “Crush” una gamma green realizzata riciclando resti agroindustriali. Residui di uva, ciliegie, lavanda, mais e caffè, nello stabilimento rossanese diventano materie prime per la realizzazione di carte pregiate e assolutamente ecologiche. Per Crush, Favini utilizza esclusivamente elettricità idroelettrica autoprodotta. Perché la sostenibilità per Favini, oltre che impiego produttivo, è anche impegno quotidiano e costante dal 2009. Da 12 anni, infatti, l’azienda segue un percorso di raccolta dati relativo allo sviluppo sostenibile. Una prassi che ha portato notevoli miglioramenti nella gestione e nel risparmio delle risorse, generando, tra l’altro, una riduzione del 19% dei consumi totali di energia elettrica. Fondamentale è poi anche la gestione dell’acqua, risorsa largamente impiegata nella produzione della carta. Grazie all’implementazione del sistema di ciclo chiuso, che permette il parziale riutilizzo dell’acqua, Favini ha ridotto del 41% i propri consumi idrici. A queste migliorie, si affianca la riduzione del 15% delle emissioni di Co2, i famosi gas serra che alterano il clima e danneggiano gli ecosistemi. Dal 2005, in Madagascar, Favini sostiene anche il progetto “Voiala” che mira al rimboschimento di una parte della foresta pluviale, oltre che a sensibilizzare e formare una parte della popolazione affinché migliori il proprio modo di fare agricoltura.