Il seme delle radici future
Ritrovarsi attorno a un tavolo, intrecciando esperienze e aspettative. E trasformare un sogno in progetto.
È stato gettato così il seme di Radici Future, il festival della sostenibilità, dell’economia circolare e dell’etica d’impresa.
Si era nella primavera del 2020, nelle giornate iniziali del lockdown, quando prese forma l’idea di lavorare per il dopo pandemia, offrendo al territorio una proposta in grado di dare fiducia nel domani.
Un’idea che trovò subito il suo nome, Radici Future, frutto del lavoro di un comitato promotore nel quale hanno trovato espressione professionalità diverse e complementari maturate nell’ambito economico, ma anche umanistico e tecnico-scientifico. Ma anche, il festival, di un allargamento delle proposte al mondo della scuola e della compartecipazione delle imprese per le quali il concetto di “benessere” vede aprire i propri confini ben oltre la sfera delle ricchezze materiali.
Così Radici Future nasce nella consapevolezza che lo spirito d’impresa che anima l’industria vicentina e bassanese possa essere un veicolo decisivo per la ripartenza attesa dopo le restrizioni. E nella consapevolezza, anche, che proprio nella capacità di innovazione connaturata all’impresa si possa trovare il propellente necessario per lo scatto in avanti nella qualità della vita che la società sempre di più richiede.
Il tutto, tenendo la barra sull’Orizzonte 2030, il traguardo fissato dalle Nazioni Unite perché la sostenibilità diventi patrimonio condiviso.
E insieme a Radici Future cresca l’intero territorio.
Gli obiettivi dell'Agenda 2030
C’è un programma d’azione sottoscritto nel 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’Onu. È l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che propone 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs), tracciando la strada che il mondo deve necessariamente percorrere per costruire un futuro sostenibile. Il documento parla chiaro: il programma d’azione è rivolto “alle persone, al pianeta e alla prosperità”. Nessuno quindi ne è escluso e nessuno deve essere lasciato indietro in questo cammino verso un mondo migliore. I 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile fanno riferimento a un insieme di questioni importanti per lo sviluppo che prendono in considerazione in maniera equilibrata le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile – economica, sociale ed ecologica – e mirano a porre fine alla povertà, a lottare contro l‘ineguaglianza, ad affrontare i cambiamenti climatici, a costruire società pacifiche che rispettino i diritti umani.