La sostenibilità come tema “ormai entrato nelle corde della città” e come “necessità per un welfare del terzo millennio”: il sindaco di Bassano, Elena Pavan, saluta con queste espressioni l’edizione numero tre di Radici Future e considera il festival un appuntamento ormai stabile nel calendario.
Sindaco, dal suo punto di osservazione come sta vedendo evolvere la sensibilità civica nei confronti della sostenibilità?
La vedo sempre più come un intreccio di responsabilità e necessità, o se vogliamo come una “necessità responsabile”, in particolare nei confronti delle prossime generazioni. Certo, intervenire sull’esistente per adeguarlo può essere costoso, ma – cosa che fino a qualche anno fa non si prendeva in considerazione – la transizione verso la sostenibilità genera anche economie positive.
A Bassano in particolare come la state declinando?
Il grande tema nell’agenda della città è l’efficientamento energetico, per il quale stiamo mettendo a disposizione risorse importanti. Rendere gli stabili meno energivori è un passaggio che i cittadini possono non notare subito, ma che nel medio e lungo periodo mostra tutti i propri vantaggi. Ci crediamo e proseguiremo con convinzione.
Altre azioni che state mettendo in pratica?
Per esempio, stiamo realizzando il primo censimento del verde in città, per avere contezza delle risorse presenti nel nostro territorio comunale; poi ci sono la riduzione del cemento nel Piano degli interventi e la realizzazione di un bosco urbano nella zona dell’ospedale, a sud del centro storico.
Questo per quanto riguarda la presenza “verde” nel senso di specie vegetali. Sul fronte dell’energia e dell’economia circolare, invece?
Qui il nostro punto di forza è il progetto europeo “Making City” che in collaborazione con Groningen, in Olanda, e Oulu, in Finlandia, studia la possibilità di realizzare comunità in grado di produrre l’energia che utilizzeranno. Il tutto, abbinato a una dotazione di strumenti tecnologici che rendano la città sempre più “smart”.
Strumenti nuovi, quindi…
Strumenti nuovi, che stiamo sperimentando tra i primi in Italia e che, certamente, ci garantiranno un ritorno in qualità della vita e un approccio sempre più “green”. Come dicevo poco fa, la sostenibilità non può essere un vezzo, è una necessità.
In questo senso, quale può essere il ruolo di un festival come Radici Future?
Possono essere numerosi, i ruoli di Radici Future: dal cambio di passo culturale, alla capacità di fornire stimoli, alla formazione delle giovani generazioni, alla riqualificazione di spazi urbani, ce n’è veramente per tutti, ed è uno dei meriti importanti del festival.