Terra e Spazio: sono le dimensioni in cui opera Veronica La Regina, Direttore generale di “Officina REV”, società del gruppo internazionale “Space Cargo”. Sarà ospite a Radici Future giovedì 16 novembre alle 20.30, a Villa Rezzonico di Bassano, in dialogo con l’esperta di clima Chiara Montanini.
Space Cargo: di che cosa vi occupate nello specifico?
Siamo una realtà d’impresa paneuropea con presenza in Lussemburgo, Italia e Francia, impegnata a trasformare l’orbita terrestre bassa, dai 200 ai 700 km, in un luogo abilitante per le sue proprietà chimico-fisiche. Proprietà come l’assenza di forza peso, l’esposizione a radiazioni cosmiche, la differenziazione di pressione o l’alta intensità a raggi UV e le estreme temperature. Per questo ci dedichiamo alla produzione in orbita per nuovi e migliori prodotti, quali cristallizzazione di proteine per farmaci, colture cellulari, fibre ottiche o stato del plasma della materia. Tutto ciò dovrebbe permettere una migliore vita sulla Terra e, allo stesso tempo, risulta promettente per continuare ad esplorare lo Spazio anche oltre l’orbita terrestre, il cosiddetto “Deep Space”.
Come si completano Spazio e Terra nel vostro lavoro?
Queste due dimensioni, lo Spazio per la Terra e lo Spazio per lo Spazio, sono alla fine complementari per il progresso in senso largo. Ed indubbiamente, questa economia di scopo delle infrastrutture in orbita per molteplici fini crea efficientamento e, di conseguenza, rende lo sforzo sostenibile in sé, con una maggiore contezza dello sfruttamento delle risorse utilizzate e/o coinvolte.
Ha visto crescere negli anni la sensibilità per la sostenibilità? Come l’ha vista crescere?
Appunto, la sostenibilità non risponde solo ad un dettato meramente economico-finanziario. Credo che la vera dimensione sia la sensibilità: tutti i benefici che ne derivano e si sentono in quanto impatto positivo percepito, respirato, avvertito e finanche goduto. In breve, il concetto di sostenibilità va appunto sentito e goduto in quanto tale, con una partecipazione alquanto inclusiva. Anche la dimensione di chi ne gode è rilevante in un’ottica di miglioramento del Pianeta.
L’inclusività necessita, poi, di considerazioni che rimandano al concetto di numero, massa e, preferibilmente, insieme al rispetto delle minoranze, dei meno privilegiati. Il loro peso nelle politiche di attuazione pesa di più in termini di efficacia ed effettività dell’intervento. Mi riallaccio a questo perché anche il settore Spaziale sta vivendo un periodo di flesso, dove la crescita è misurata dalla partecipazione di più attori, specialmente per avere un mercato con condizioni non proibitive ai più.
Ecco perché Space Cargo Unlimited vuole essere un’attività d’impresa con un modello di business commerciale, ossia che paghi il biglietto per salire a bordo chiunque lo voglia fare. Questo permette di uscire fuori da un modello di economia centralizzata come il passato, dove per andare nello Spazio o per lanciare qualcosa nello Spazio si passava per una selezione di Stato via agenzie spaziali. Quindi, in conclusione, la partecipazione era controllata da decisioni politicamente sensibili e per pochi privilegiati. Tutto questo non è più e, per fortuna, sempre di più; sinceramente, non perché qualcuno si sia svegliato una mattina con una semplice idea geniale…. No, c’è di più, ossia motivazioni vicine al concetto di Sostenibilità di Radici Future.
Qual è, a suo avviso, il valore di iniziative come Radici Future?
Vedo che il fare sostenibilità di Radici Future coinvolge tre dimensioni:
- Education: formazione ed evangelizzazione per creare contezza e sensibilità;
- Inclusione: creazione di momenti partecipativi e di piattaforme aperte a tutti;
- Implementazione: identificazione delle imprese come pulsione del sistema tout-court per implementare in maniera concreta e rapida i dettati della sostenibilità.
Pertanto, ritengo di notevole valore le iniziative di Radici Future. Appunto perché, come suggeriscono le due parole Radici (ancora al passato) e Future (slancio all’oltre-il-presente), la semina di oggi necessita di fertilità odierne per frutti promettenti di domani.