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Pannelli fotovoltaici per articolo su fonti rinnovabili e non rinnovabili

Scopriamo la differenza tra fonti rinnovabili e non rinnovabili

Fonti rinnovabili e non rinnovabili: mezzi diversi per ottenere lo stesso risultato. La convenienza, però, pende a favore delle prime.
  • Fonti rinnovabili e non rinnovabili: due sorgenti di energia che si esauriscono in modi diversi.

  • Carbone, gas, petrolio ed elementi fissili: le fonti non rinnovabili si consumano con il tempo.
  • Energia solare, eolica e idroelettrica: sorgenti inesauribili di energia.
  • Meno impatto ambientale e costi ridotti: i vantaggi delle fonti rinnovabili.
  • In Italia, l’utilizzo di fonti rinnovabili è passato dal 24 al 38,1% in 10 anni.

 

Stesso fine, diversi mezzi

L’energia del futuro. Anzi, del presente. In questo momento storico, fonti rinnovabili e non rinnovabili sono più che mai al centro del dibattito pubblico. Si tratta di due fonti energetiche primarie, ovvero risorse naturali dalle quali è possibile ricavare un prodotto energetico. La grande differenza risiede nelle loro modalità di esaurimento, che suggeriscono di propendere per l’energia sostenibile.

 

Energia che si esaurisce: le fonti non rinnovabili

Come indicato dallo stesso termine, con l’espressione non rinnovabili vengono indicate le fonti di energia esauribili. La loro caratteristica distintiva, infatti, è quella di dissiparsi man mano che vengono consumate. Si tratta di elementi che si sono formati, tramite processi naturali, in un ordine di tempo di milioni di anni. Nello specifico, parliamo di:

  • carbone;
  • gas naturale;
  • petrolio;
  • uranio, plutonio e altri elementi usati per la fissione nucleare.

A partire dalla rivoluzione industriale, lo sfruttamento delle fonti non rinnovabili ha consentito enormi balzi nel progresso tecnologico ed economico. Intorno agli anni Settanta del secolo scorso, tuttavia, la società ha iniziato a porsi il problema della loro esauribilità. Un dibattito che ha favorito la ricerca di energie alternative al petrolio, gas e carbone.

 

Fonti alternative di energia: le rinnovabili

Come facilmente intuibile, la differenza principale tra fonti rinnovabili e fonti non rinnovabili risiede nella inesauribilità delle prime. Abbiamo visto in un precedente articolo che tra le principali fonti di energia rinnovabili vi sono:

  • l’energia solare, sprigionata dal sole e trasmessa sulla Terra sotto forma di radiazione elettromagnetica, per venire catturata da apposite tecnologie;
  • l’energia idroelettrica, che sfrutta la forza del flusso d’acqua per azionare apposite turbine e generare quindi elettricità;
  • l’energia eolica che, principalmente tramite le centrali eoliche, sfrutta la potenza del vento.

Infine, ci sono l’energia geotermica e le biomasse. La prima sfrutta il calore naturale dell’acqua, del suolo o dell’aria. Le seconde, invece, sono materiale organico che viene usato per alimentare impianti elettrici e termici.

 

I vantaggi delle fonti rinnovabili

Oltre alla sostanziale inesauribilità, la principale prerogativa delle fonti rinnovabili riguarda il loro impatto ambientale. L’energia green garantisce infatti una produzione molto ridotta di agenti inquinanti, a differenza di quanto avviene per i combustibili fossili. Ma non si tratta dell’unico vantaggio. Tra i benefici offerti delle risorse naturali rinnovabili possiamo ricordare che:

  • sono distribuite su vaste aree geografiche. Viceversa, la maggior parte delle risorse non rinnovabili è concentrata in un numero limitato di aree della Terra. Ciò può comportare problemi di natura geopolitica e militare.

  • il loro utilizzo comporta un risparmio in termini economici. Negli ultimi anni, infatti, gli impianti di energia rinnovabile hanno fatto passi da gigante in termini di produttività, abbattendo i costi.

Infine, è possibile utilizzare in sinergia diverse sorgenti energetiche di questo tipo. Una serie di vantaggi, tra le fonti rinnovabili e quelle non rinnovabili, che rende le prime sicuramente più convenienti.

 

Le energie rinnovabili in Italia

E in Italia, come siamo messi con le fonti rinnovabili e non rinnovabili? I dati di GSF¹ ci forniscono una panoramica interessante, e decisamente incoraggiante, della situazione. Nel 2020, in Italia, la quota di energia elettrica coperta da fonti di energia rinnovabili è stata del 38,1%. Nello specifico, il contributo principale è stato dato dall’idroelettrico, con il 41%. A seguire, solare (21%), eolico (17%), bioenergie (17%) e geotermia (5%).
L’elemento più confortante riguarda il trend. Si tratta, infatti, di un dato in continua crescita. Per dare un’idea, nel 2010 la produzione energetica ottenuta da risorse naturali rinnovabili era solamente del 24%. Un buon risultato, anche se è possibile fare meglio. Paesi come l’Austria e la Svezia consumano rispettivamente il 78 e il 74% del loro fabbisogno a partire da fonti rinnovabili. Un percorso ancora lungo, quello verso la sostenibilità energetica, anche se possiamo dire di essere sulla buona strada.

 

NOTE 

¹ Fonte: Fonti rinnovabili in Italia e in Europa