Nuovi orizzonti sostenibili: Terra, impresa e Spazio 

Alla terza serata del festival parleremo di: "Nuovi orizzonti sostenibili: Terra, impresa e Spazio" perché scienza e impresa possono aprire nuove strade per una vita più sostenibile sulla Terra e nuove opportunità nello Spazio.
Stefania De Pascale è professoressa ordinaria di Orticoltura e Floricoltura presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. Ha conseguito la laurea in Scienze Agrarie (V.O.) presso la stessa università e, successivamente, la laurea in Progettazione di giardini, parchi e paesaggio (L.S.) presso il Politecnico di Torino. Dopo essere entrata a far parte del Dipartimento di Agraria nel 1993, ha condotto numerose ricerche, sia in pieno campo che in serra, sulla determinazione degli effetti dei fattori ambientali e colturali sulla crescita e lo sviluppo delle piante, nonché sulla qualità dei prodotti, in una vasta gamma di colture ortive e ornamentali. Negli ultimi 25 anni, ha dedicato la sua attenzione allo studio degli effetti della microgravità e delle radiazioni ionizzanti sulle piante, allo sviluppo di moduli serra per la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) e alla coltivazione di piante in sistemi di controllo ambientale biorigenerativo a supporto della vita dell’uomo nello spazio (BLSSs). Dal 2019, Stefania dirige il Laboratory of Crop research for Space, che si occupa della caratterizzazione delle piante per i BLSSs. Questo laboratorio è il risultato di una collaborazione con l’European Space Agency (ESA) nel contesto del programma Micro-Ecological Life Support System Alternative (MELiSSA), che studia da oltre 30 anni sistemi di supporto vitale a ciclo chiuso con un approccio ecosistemico. Stefania è componente del Comitato Tecnico Scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana, della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari-Fondazione di ricerca e della società Future Farming initiative s.r.l. Stefania è anche componente del Consiglio Direttivo dell’Accademia dei Georgofili. Nato nel ’94 a Lugo, in provincia di Ravenna, Nicola Rubini ha sempre vissuto nella bassa Romagna fino al diploma di Liceo Scientifico con indirizzo in Scienze Naturali. Ha iniziato a frequentare Bologna durante i primi studi universitari, orientandosi su un percorso piuttosto diverso dal precedente, in campo linguistico ed economico. La sua formazione universitaria si è conclusa a Venezia, con la Laurea Magistrale in Lingue, Economie e Istituzioni dell’Asia. Come molti della sua generazione si è confrontato con un mercato del lavoro le cui necessità reali non si conciliavano interamente con il percorso fatto. Ha quindi deciso di reinventarsi puntando su un’attività personale e mettendosi in proprio. Nel 2020 ha iniziato la sua collaborazione con River Cleaning, un progetto innovativo sviluppato da alcuni ragazzi bassanesi e sviluppato ora da una PMI del territorio. Dopo un inizio nell’area marketing, collabora negli ultimi anni su vari fronti come responsabile dello sviluppo commerciale internazionale, responsabile Investor Relation e Project Manager nello specifico sulle progettualità europee, esperienze che lo hanno portato a viaggiare e approfondire il rapporto con varie istituzioni e aziende europee. Ha infine formalizzato recentemente le sue competenze verticali in ambito sostenibilità, impatto e rendicontazione con un master in ESG Management. L’ obiettivo di questa nuova attività è rendere accessibili e integrati nei modelli di business del B2B i temi della sostenibilità sia a livello strategico che operativo.

Consulente per la comunicazione di centri di ricerca, PMI innovative e startup e imprenditore e giornalista. Dopo tredici anni in RCS dove ha collaborato alla nascita e al lancio di Corriere Innovazione, ha co-fondato Blum, società di consulenza che aiuta imprese innovative grandi e piccole e centri di ricerca a crescere attraverso comunicazione, media relation ed eventi. Investitore e mentor di numerose startup, insegna Linguaggio Giornalistico all’Università di Padova e Comunicazione dell’Innovazione al Moim Master in Open Innovation Management dello stesso ateneo. È stato curatore della collana «Le guide di Corriere Imprese» e di «Vertical Innovation». Il suo ultimo libro è «Comunicare Innovazione e Impresa» (Ayros).

Vediamo quali tra i 17 Goal dell’Agenda 2030 andremo ad affrontare mercoledì 13 novembre, ore 20:30 a Villa Rezzonico – Bassano del Grappa

SDG 3 – Salute e benessere
La riduzione dell’inquinamento dei corsi d’acqua aiuta a diminuire i rischi per la salute. Capire come le piante rispondono alla microgravità può rivelare informazioni preziose su processi biologici fondamentali e a stimolare lo sviluppo di nuove tecnologie di coltivazione da usare anche in contesti terrestri, in aree aride o con terreni non fertili.

SDG 6 – Acqua pulita e servizi igienico-sanitari
Per garantire l’accesso a risorse idriche sicure e pulite e gestire in modo sostenibile l’uso dell’acqua dolce.

SDG 9 – Industria, innovazione e infrastrutture
Promuovere tecnologie pulite e infrastrutture resilienti per affrontare le sfide ambientali.

SDG 11 – Città e comunità sostenibili
Migliorare le acque nei fiumi per la salute delle comunità che vivono lungo le rive e per la qualità della vita urbana. Tecnologie avanzate per l’agricoltura spaziale possono ispirare soluzioni innovative.

SDG 15 – Vita sulla terra
Proteggere e ripristinare gli ecosistemi terrestri per fermare la perdita di biodiversità.