Analisi climatiche: in che cosa consiste la sua professione?
Sono Project Manager di Italy for Climate, un’agenzia che sta sviluppando una “road map” per arrivare alla neutralità climatica, e Analista clima ed energia della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, presieduta dal già ministro per l’ambiente Edo Ronchi. In sostanza il mio è un lavoro di ricerca concepito per arrivare a delle risposte su temi come la green economy e la sostenibilità. Poi, mi occupo anche di promozione e divulgazione scientifica, con l’obiettivo di “portare a bordo” il maggior numero possibile di attori su un tema cruciale come la transizione energetica.
Arriveremo a un’energia completamente pulita?
Dobbiamo farcela, il percorso è obbligato. In questo senso, uno dei miei compiti è anche dialogare con tutti e diffondere un’informazione corretta in merito ai sacrifici chiesti e ai benefici che potremo ricavare dalla transizione. E posso anticipare, per esempio, che non sarà “lacrime e sangue” come troppo spesso sentiamo ripetere.
Dal suo punto di vista di osservazione, quindi, ha visto crescere la sensibilità in questo senso?
Certamente, e dirò di più: l’ho vista crescere molto tra le realtà private. Accade perché, oggi, essere “green” è necessario ed è anche conveniente. Per cui, in pochi anni, l’approccio è cambiato radicalmente e proposte che oggi appaiono scontate, in passato erano assoluta fantascienza.
Ci sono dei rischi in questo percorso?
Come per ogni attività umana. Un rischio dal quale dobbiamo guardarci è cadere nel greenwashing, nell’azione di facciata che in realtà è solo promozionale senza essere effettiva. Per questo, dopo che le conoscenze relative alla sostenibilità oggi sono diffuse a un buon livello, bisogna lavorare sulla trasparenza e sulla certezza dei dati.
In questo senso, quanto possono aiutare iniziative come Radici Future?
Essendo nato per volere delle imprese, il festival è un’ulteriore conferma di quanto ho detto poco fa: entro un panorama ancora in movimento, spesso sono le realtà private a farsi carico per prime dell’innovazione orientata alla sostenibilità. È proprio un cambio di paradigma rispetto al passato che anno dopo anno si rivela sempre più prezioso.