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Cambiamento climatico: il ruolo delle imprese

La lotta al cambiamento climatico è una sfida sociale globale che chiama in causa tutti. Anche le imprese, chiamate a ridisegnare strategie competitive e comportamenti organizzativi.
  • Da tempo, gli esperti denunciano quanto il cambiamento climatico sia una minaccia seria per la salute umana e del Pianeta. Oggi più che mai, urge una risposta tempestiva. 
  • La lotta al cambiamento climatico è una sfida sociale globale che chiama in causa tutti. Anche le imprese, chiamate ad adottare una prospettiva di lungo termine e a ridisegnare strategie competitive e comportamenti organizzativi.  
  • Le aziende possono rivestire un ruolo importante nella lotta al cambiamento climatico: dalla riduzione della propria carbon footprint all’impegno nella progettazione di soluzioni sostenibili nella produzione.

  • Essere (davvero) aziende sostenibili giova non solo all’ambiente, ma anche alle stesse imprese: permette una maggiore competitività e “apre” a fondi dedicati alla transizione ecologica e alla rivoluzione verde.

SOS, la Terra chiede aiuto


Scioglimento delle calotte polari, aumento del livello dei mari, inondazioni e siccità. Per non parlare delle temperature estreme rilevate in tutte le regioni del globo. Non è la sceneggiatura dell’ennesimo disaster movie.
È, piuttosto, l’attualità preoccupante con cui siamo chiamati a fare i conti e che (da tempo) sta facendo vedere i suoi violenti effetti¹ a varie latitudini; ne sono un esempio le recenti alluvioni in Italia.
Per gli esperti, il cambiamento climatico è una minaccia reale², le cui conseguenze si ripercuotono non solo sul Pianeta, ma anche sulla vita di chi lo popola. Per l’Organizzazione mondiale della sanità, è il maggiore pericolo per la salute umana: aumentano, infatti, i rischi di malnutrizione, di trasmissione delle malattie infettive e di traumi. La crescita dei costi sanitari potrebbe, in parallelo, portare ad aggravare le situazioni di povertà. Insomma, siamo davanti a un vero e proprio grido d’allarme ed è compito di ognuno di noi impegnarsi per cercare di invertire la rotta. Un ruolo importante, in questo senso, è rivestito dalle imprese che, non a caso, a livello europeo si stanno mobilitando verso soluzioni sempre più sostenibili.

Il fondamentale ruolo delle imprese


Il cambiamento climatico, anzi i cambiamenti climatici, rappresentano una sfida sociale globale che chiama in causa tutti. Le istituzioni, in primis, ma anche singoli cittadini e imprese. Queste ultime sono chiamate ad
adottare una prospettiva di lungo termine e a ridisegnare strategie competitive e comportamenti organizzativi.
Un obbligo? Anche. Ma, soprattutto, un’opportunità: questa trasformazione, necessaria e non più differibile, può stimolare le imprese ad assumere un ruolo importante nella lotta al cambiamento climatico. Dalla riduzione della propria carbon footprint all’impegno nella progettazione di soluzioni sostenibili nella produzione, passando per un nuovo approccio alla creazione di valore. L’Unione Europea, nello specifico, ha adottato policy particolarmente incisive, culminate con il Green Deal del 2019 e proiettate verso una graduale transizione ecologica.

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Goal 13: lotta al cambiamento climatico


Adottare misure urgenti per combattere i cambiamenti climatici e le loro conseguenze”. Così recita il tredicesimo obiettivo dell’Agenda 2030, il programma dell’Onu per lo sviluppo sostenibile, sottoscritto nel 2015. Si tratta, perciò, di una sfida globale, che porta gli Stati a sedersi attorno allo stesso tavolo. Una di queste occasioni avviene annualmente, con la partecipazione ai COP, ovvero i colloqui che chiamano a raccolta tutti i Paesi che hanno sancito la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. In occasione del prossimo appuntamento, che si svolgerà a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre, è stato rinnovato l’ambizioso traguardo della neutralità climatica: il raggiungimento delle “emissioni zero” per contenere il surriscaldamento globale. Al centro dei vari dibattiti si trovano le industrie di ciascun Paese, principali attori del cambiamento.

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La mano deleteria dell’uomo


Se è vero che i mutamenti climatici ci sono sempre stati, nel corso della storia geologica della Terra, lo è altrettanto l’impatto negativo dell’uomo, che con le sue attività ha intaccato gli equilibri naturali. A partire dalla rivoluzione industriale, infatti, l’uomo ha riversato in atmosfera, nelle acque e nel suolo i propri scarti, provocando, negli anni, cambiamenti ambientali sempre più evidenti.

L’uso di combustibili fossili e l’abbattimento delle foreste, per esempio, hanno un impatto forte sul clima e sulla temperatura del pianeta. Queste attività, infatti, aggiungono enormi quantità di gas a quelle naturalmente presenti nell’atmosfera, alimentando l’effetto serra e il riscaldamento climatico. Secondo alcuni studi³, c’è più del 95% di probabilità che i cambiamenti climatici siano la conseguenza delle attività antropiche. Tesi confermata anche dalla Commissione europea, che ne ha stilato una lista:

  • La combustione di carbone, petrolio e gas produce anidride carbonica e ossido di azoto.
  • L’abbattimento delle foreste determina l’eliminazione di un indispensabile “filtro naturale”: gli alberi, infatti, aiutano a regolare il clima assorbendo CO2 dall’atmosfera.
  • Lo sviluppo dell’allevamento di bestiame. I bovini e gli ovini producono grandi quantità di metano durante il processo di digestione, che si disperde nell’aria.

Ancora, si segnalano l’utilizzo di fertilizzanti azotati, che producono emissioni di ossido di azoto, e l’impiego di apparecchiature e prodotti che utilizzano gas fluorurati. Le emissioni di questi ultimi causano un effetto serra 23.000 volte più forte di quello provocato dalla CO2.

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Misure contro l’inquinamento globale


Per raggiungere gli obiettivi prefissati a livello mondiale e promuovere lo sviluppo sostenibile nel settore secondario, la Commissione europea sta adottando una serie di
proposte e incentivi. Il ruolo delle imprese è, come detto, essenziale per un’inversione di marcia.
Essere riconosciute come aziende sostenibili giova non solo all’ambiente, ma anche alle attività stesse. Adottare modelli di business sostenibile in linea coi criteri ESG⁵, infatti, permette una maggiore competitività, nonché la possibilità di accedere a fondi dedicati alla transizione ecologica e alla rivoluzione verde. L’Italia, ad oggi, è uno dei Paesi⁶ che più si sta mettendo in gioco, implementando la circolarità e l’utilizzo di energie rinnovabili. 


NOTE

¹ Effetti del cambiamento climatico, ONU

² International report on 2021 climate, National Oceanic and Atmospheric Administration

³ Ipcc, AR6 Synthesis Report: Climate Change 2023. Cook et al, “Consensus on consensus: a synthesis of consensus estimates on human-caused global warming,” Environmental Research Letters, 2016, Vol. 11 No. 4

Cause del cambiamento climatico, Commissione Europea

⁵ Per ESG, acronimo di “Environmental, Social and Governance”, si intendono i criteri che, se soddisfatti da un’azienda, ne certificano, fra altre qualità, la sostenibilità.  

Rapporto sull’economia circolare in Italia 2023, Circular Economy Network