- Per “rinnovabile” s’intende un tipo di energia capace di rigenerarsi continuamente.
- A che punto siamo con le energie rinnovabili in Italia? Il nostro Paese è riuscito in pochissimi anni a triplicare l’approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, investendo soprattutto in eolico e fotovoltaico.
- Uno sguardo oltre confine: il Green Deal della Commissione Europea mira alla neutralità climatica entro il 2050. A che punto sono gli Stati?
- Procedendo al ritmo attuale, secondo Legambiente, ci vorrà più di un secolo perché l’Italia riesca a dimezzare le emissioni di gas serra.
- Iniziative virtuose delle imprese e azioni dal basso non mancano, ma serve snellire la burocrazia e attuare politiche di ampio respiro.
Rinnovabile è…
Si parla molto oggi di energie rinnovabili, in Italia come nel resto del mondo. Prima di addentrarci, però, nel tema serve una premessa. Che cosa s’intende per “rinnovabile”?
Il termine indica un tipo di energia capace di rigenerarsi continuamente. È, quindi, inesauribile e di origine naturale. Tecnicamente, dunque, sostanze come il gas naturale non possono essere classificate come fonte rinnovabile.
Alla scoperta delle fonti rinnovabili
Nel suo rapporto Comunità Rinnovabili 2022¹, Legambiente sottolinea come l’energia del futuro possa solo provenire da fonti capaci di rigenerarsi. La via per il successo è tracciata proprio dalla Commissione Europea, con il piano RepowerEU, presentato lo scorso maggio. Ecco, allora, le fonti che rientrano perfettamente nella definizione:
- Idroelettrica: sfrutta l’energia cinetica, ossia il movimento dell’acqua (di mari, fiume, cascate, eccetera). Il lavoro viene fatto dalle turbine delle centrali elettriche, che trasformano in elettricità la potenza dell’acqua.
- Solare: grazie a un impianto fotovoltaico o solare riusciamo a produrre energia elettrica o a riscaldare l’acqua delle nostre case.
- Eolica: qui è la forza meccanica di una pala eolica a generare corrente elettrica.
- Geotermica: una centrale geotermica è in grado di catturare il vapore che esce con forza dal sottosuolo, e generare elettricità.
Vi sono, poi, le bioenergie, forse quelle meno conosciute. Derivano da scarti organici civili, agricoli o industriali (biomasse, biogas e bioliquidi) che vengono bruciati per produrre energia elettrica o riscaldamento.
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Numeri e fonti delle energie rinnovabili in Italia
Ma a che punto siamo con le energie rinnovabili in Italia? Cosa è stato fatto fin qui e quanto resta da fare anche in Europa? Che il nostro paese abbia un potenziale immenso in termini di energia pulita non è cosa nuova. L’energia idroelettrica in Italia, in particolare, trova una superficie perfetta, piuttosto montuosa. Non mancano poi sole e vento. E a completare il quadro, anche alcune aree a intensa attività geotermica.
Se fino ai primi anni del 2000 l’approvvigionamento energetico da fonti alternative raggiungeva il 6% circa, dal 2007 in poi l’Italia ha premuto forte il piede sull’acceleratore, triplicando la quota. Di contro, gli ultimi anni hanno invece visto una frenata. Attualmente, poco più del 20% dell’energia totale viene prodotta da fonti rinnovabili².
Energie rinnovabili: una classifica italiana
Tra i vari tipi di rinnovabile, a fare la parte del leone in Italia, fin dal primo dopoguerra, è l’energia idroelettrica. Se negli ultimi decenni la quantità prodotta non è aumentata sensibilmente, si è però insistito molto sulla modernizzazione degli impianti e sull’ottimizzazione della gestione, anche con portata diversa. Nel 2020 l’idroelettrico si aggiudica una fetta del 40,7% di tutta la produzione rinnovabile. Seguono:
- fotovoltaico (21,3%);
- bioenergie (16,8%);
- eolico (16%);
- geotermico (5,2%).
Dando un’occhiata ai trend di crescita, però, è l’eolico a sembrare il favorito nella corsa alle fonti green³.
Le energie rinnovabili in Europa
Per avere un quadro chiaro sullo stato delle rinnovabili, vale la pena allargare lo sguardo oltre confine. Negli ultimi anni, nell’Unione Europea c’è stato grande fermento sul tema energetico. Grazie al Green Deal della Commissione, presentato nel 2019, l’UE si è data degli obiettivi molto importanti in termini di riduzione di gas serra, chiamando all’appello i propri Stati su:
- una riduzione delle emissioni di gas serra del 55% rispetto ai livelli del 1990;
- la neutralità climatica entro il 2050.
A che punto è l’Italia rispetto alla media UE? La percezione comune suggerisce un ritardo sulla tabella di marcia ambientale. In realtà, al momento l’Italia tiene il passo dell’Unione Europea. Nel vecchio continente, il 22% dell’energia consumata nel 2020 è stata prodotta da fonti rinnovabili. Per trovare gli stati europei più virtuosi dobbiamo, come spesso accade, guardare all’insù: Svezia (60%), Finlandia (44%) e Lettonia (42%).
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Lo stato attuale delle energie rinnovabili in Italia
A una lettura più approfondita dei dati degli ultimi anni, ci si accorge, tuttavia, di una battuta d’arresto nella diffusione delle energie rinnovabili. Questo nonostante un aumento del fabbisogno energetico in Italia rispetto al 2020, tenendo ovviamente conto delle turbolenze causate dalla pandemia.
Secondo Legambiente, il 2021 ha visto la marcia delle fonti rinnovabili in Italia riprendere sì il passo, ma ancora troppo lentamente. Un aumento dell’1,6% rispetto al 2020 significa raggiungere l’obiettivo minimo europeo tra 143 anni. Un momento che, invece, secondo gli esperti, sarebbe perfetto per investire nelle energie rinnovabili in Italia. Le imprese del settore si sono infatti impegnate a finanziare progetti per 60GW complessivi, sufficienti a rimpiazzare in 3 anni il 70% del gas russo.
Un percorso lento, tra scetticismi e burocrazia, ma a livello locale…
A essere urgenti, ora, si evidenzia da più parti, sono semplificazioni amministrative drastiche, oltre allo sblocco di progetti in attesa di autorizzazione e impantanati tra le maglie di una burocrazia soffocante. C’è un potenziale enorme nel nostro Paese che aspetta solo il semaforo verde.
Di contro, arrivano dati incoraggianti dalle numerose iniziative green a livello locale. Amministrazioni, comunità e imprese sono sempre più impegnate nell’autoproduzione e nella condivisione di energia pulita. Attualmente sono 40 i Comuni 100% rinnovabili, e 3.493 (su un totale di 7.904 complessivi) quelli 100% elettrici. Dal basso, insomma, ci si è già rimboccati le maniche, in attesa che dall’alto arrivino politiche di ampio respiro.
NOTE
¹ Rapporto Comunità Rinnovabili 2022, Legambiente
² Fonti: Gestore dei servizi energetici, Annuario ISPRA
³ Fonte: Gestore dei Servizi Energetici, Rapporto Statistico 2020, energia da fonti rinnovabili in Italia