- Il Veneto è ai primi posti della classifica che misura le performance delle regioni italiane rispetto agli Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu.
- Santini (AsVeSS): “Le aziende sono un motore indispensabile per realizzare il necessario cambiamento in tema di sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.
- Dalla promozione dell’economia circolare al sostegno alla transizione energetica: i punti principali per dare attuazione alla Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile.
- Bene su istruzione e comunità sostenibili, meno su contrasto alla povertà alimentare: il Veneto ai raggi X.
- In Veneto tanti esempi di sviluppo sostenibile, con le aziende spesso protagoniste. E in tema di contrasto ai cambiamenti climatici…
Sostenibilità: il Veneto c’è
In tema di sostenibilità, il Veneto c’è. La regione si trova ai primi posti della classifica che misura le performance rispetto agli Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu. A certificarlo è l’ultimo report della Fondazione Mattei¹. Ottime le performance delle imprese innovative, ma si viaggia spediti anche sul fronte dell’energia pulita e della produzione responsabile.
In base ai dati elaborati dall’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, il Veneto è tra le regioni a più alta attenzione per progetti ecosostenibili a 360 gradi. Il focus è, dunque, non solo sulla sostenibilità ambientale e il contrasto ai cambiamenti climatici, ma anche su uno sviluppo equilibrato dell’economia e della società.
AsVeSS: “Le aziende sono un motore indispensabile”
La sfida, per tutti, è parlare di sostenibilità ambientale in termini concreti, non limitandosi solo alle parole. Del resto, tutti gli esperti concordano sul fatto che ora sia il momento di agire. Si tratta di andare, tutti insieme, in quella direzione virtuosa tracciata dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Come? Facendo gioco di squadra e rimboccandosi le maniche. Ne è convinto Giorgio Santini, presidente di AsVeSS, l’associazione veneta per lo sviluppo sostenibile, tra i componenti del Comitato tecnico scientifico della Championship di Radici Future. “L’associazione ha un obiettivo ben preciso – spiega Santini –, dare concretezza e praticabilità alla sostenibilità. In questo senso, è importante che il festival Radici Future sia fatto dalle aziende. Esse sono, infatti, un motore indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030. Si tratta di attori protagonisti per ideare e attuare concreti esempi di sviluppo sostenibile. Ma anche, più ampiamente, il mezzo per realizzare il necessario cambiamento in tema di sostenibilità ambientale, sociale ed economica”.
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Esempi di sviluppo sostenibile: la Strategia Regionale del Veneto
Assieme ad ASviS, AsVeSS ha siglato nei mesi scorsi un protocollo d’intesa per lo sviluppo sostenibile². Obiettivo: dare attuazione sostanziale alla Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSV) definita tra il 2019 e il 2020 e da allora rimasta in panchina anche a causa della pandemia.
Il protocollo d’intesa individua gli aspetti più importanti sui quali operare. Tra questi:
- la promozione dell’economia circolare come nuova modalità dello sviluppo sia del sistema produttivo nei diversi settori sia dell’attività delle multiutilities.
- Il sostegno effettivo alla transizione energetica, necessaria per contrastare il riscaldamento globale promuovendo l’utilizzo su ampia scala delle energie rinnovabili.
- La riduzione del consumo di suolo (in una regione che, con alla Lombardia, guida la graduatoria nazionale in materia), rafforzando la “rigenerazione” nelle tante aree dismesse.
Percorsi di rafforzamento della SRSV da supportare lavorando anche a livello di formazione, promozione e divulgazione del tema della sostenibilità presso le istituzioni, le comunità, i cittadini e il mondo della scuola.
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Fame e vita sulla Terra: qui si può fare di più
La Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile del Veneto è concepita in attuazione e in coerenza con la Strategia Nazionale. Questa contiene le scelte strategiche e gli obiettivi di sviluppo sostenibile articolati in 5 aree tematiche (Persone, Pianeta, Pace, Prosperità, Partnership) e 5 vettori trasversali di sostenibilità.
Ma com’è posizionato il Veneto rispetto al raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile⁴? Buoni risultati arrivano in relazione agli obiettivi numero:
- 1, Sconfiggere la povertà;
- 4, Istruzione di qualità;
- 5, Parità di genere;
- 9, Imprese, innovazione e infrastrutture;
- 10, Ridurre le disuguaglianze;
- 11, Città e comunità sostenibili;
- 12, Consumo e produzioni responsabili.
Resta, invece, ancora da fare sul fronte del contrasto alla povertà alimentare e della vita sulla Terra, tra uso sostenibile dell’ecosistema terrestre e lotta alla desertificazione. Tra i punti su cui intervenire ulteriormente c’è anche la promozione di società pacifiche e più inclusive, offrendo a tutti l’accesso alla giustizia e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli.
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La sfida dei cambiamenti climatici
Sul piano della lotta al cambiamento climatico, il Veneto ha raggiunto con anticipo i propri obiettivi di riduzione delle emissioni al 2025. Lo certifica il Rapporto ISPRA sul clima in Italia.
Sono molti gli esempi di sviluppo sostenibile in regione, con le aziende spesso in prima linea. Lo abbiamo visto conoscendo meglio le protagoniste della scorsa edizione del Festival. Ne avremo una conferma – piccolo spoiler – nell’edizione di quest’anno, ormai ai nastri di partenza. Dall’uso dell’idrogeno alla sostenibilità nella filiera agroalimentare, con lo sviluppo di sistemi di produzione efficienti e catene di approvvigionamento a limitato impatto ambientale. Dal ricorso a fotovoltaico e geotermico all’utilizzo delle tecnologie smart. Passando per numerosi esempi di welfare e sostenibilità aziendale e responsabilità sociale d’impresa.
“Tra le varie azioni messe in campo ricordo anche la conferma del bando per la rottamazione dei veicoli inquinanti con relativi incentivi economici – spiega l’assessore regionale all’Ambiente e al Clima Gianpaolo Bottacin –. Sul fronte dell’adattamento ai cambiamenti climatici, negli ultimi dieci anni la Regione ha dato risposte concrete in termini di ripristino dei danni causati da eventi estremi. Ma ha anche saputo programmare, pianificare e realizzare le grandi opere idrauliche necessarie a garantire la sicurezza del territorio. Il tutto per favorire uno sviluppo sociale ed economico in equilibrio con le mutate sensibilità e conoscenze ambientali”.
NOTE
¹ Per approfondire: Verso la sostenibilità. Uno strumento a supporto delle regioni. Aggiornamento 2021, Fondazione Mattei
² Protocollo d’intesa tra Regione Veneto, ASviS e AsVeSS per lo sviluppo sostenibile
³ Scopri di più: La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile
⁴ Per approfondire: Veneto, dati territoriali